Vecchia Ferrovia Ar-FdV

Note storiche: ferrovia a scartamento ridotto, costruita tra il 1882 ed il 1886, in esercizio fino alla tarda primavera del 1944, quando subì pesanti bombardamenti da parte degli alleati, quindi una totale e sistematica distruzione da parte delle truppe tedesche in ritirata (giugno 44): furono fatti saltare tutti i viadotti e furono tagliate tutte le traversine, tramite un pesante vomere trainato da una locomotiva. Tra la fine di Giugno fino alla liberazione di Arezzo (16 luglio 1944), buona parte della popolazione cittadina si rifugiò nelle gallerie alla periferia di Arezzo.

La ferrovia, nel tratto aretino, è molto interessante: prende quota con un  lungo percorso e con pendenze attorno al trenta per mille), esce da Arezzo (Quota 250 metri slm – Km 0) verso Bagnoro (Q.300 – Km 5), Gragnone (Q.340- Km 6),  fa una prima curva a 180° a Mulin della Botte, prosegue per Scopeti, quindi un’altra curva a 180° presso La Giostra, scollina al TORRINO (Q. 505 –  Km 13), quindi discende rapidamente per la Valcerfone, fino a Palazzo del Pero (Q. 400 – Km 18), prosegue per Molin Nuovo (Q.340 Km 25), Pieve a Ranco, Le Ville di Monterchi (Q.300 – km 31), quindi raggiunge la Valtiberina (Anghiari, Sansepolcro, Città di Castello Umbertide, Gubbio), per terminare a Fossato di Vico (sulla linea Orte – Falconara).

Sono rimaste belle opere d’arte con muratura in pietra locale, ogni 2 Km, circa nel tratto aretino, è presente un casello, fino alla fine degli anni ’60 il fondo del sedime si presentava in buono stato con fondo in pietrisco ed era percorribile facilmente con una normale bici, le gallerie erano transitabili in prossimità dei ruderi dei viadotti.

Tipologia trasporto ferroviario fino alla dismissione: i convogli erano trainati da locomotive Couillet, Borsing, Krauss e Breda, quindi entrarono in esercizio le automotrici OM gr 50. Nel 1936 entrarono in servizio le celebri automotrici FIAT 70, le stesse che furono commissionate per la ferrovia Gibuti – Addis Abeba. Oltre al trasporto viaggiatori, la ferrovia assicurava il trasporto di merci locali di vario genere fra la Toscana, l’Umbria e le Marche: legname d’opera e da ebanisteria, legna da ardere, bestiame per le numerose fiere, tabacco e altri prodotti agricoli, cemento, ecc.

Situazione odierna: oggi il sedime si presenta poco agibile, molte gallerie sono state tamponate, molti caselli sono stati ceduti e solo pochi Km tra il Torrino e Palazzo del Pero, nel Comune di Arezzo, sono percorribili.

Il nostro Circolo Amici della Bici FIAB Arezzo, in collaborazione con  il Dopolavoro Ferroviario di Arezzo e altri Enti coinvolti quali Provincia, Camera di Commercio e Comuni che sono attraversati dal sedime, è interessata a uno studio preliminare di recupero, per finalità cicloturistiche,  del percorso Arezzo – Il Torrino – Palazzo del Pero – Le Ville Monterchi.

Tutti gli anni FIAB in collaborazione con CoMoDo propone nel mese di marzo la

Giornata delle Ferrovie Dimenticate, che ad Arezzo è imperniata sul tracciato della vecchia FAC Arezzo-Fossato di Vico.

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